Se ovvio che chi gestisce un servizio atto a fornire abbonamenti per la visione pirata della pay tv o di servizi a pagamento in modalità streaming è punibile con la detenzione, oltre alla multa; ma chi si limita a guardare, seppur abbia sottoscritto un vero e proprio abbonamento illegale alla pay tv, che cosa rischia?
Stando a una delle varie operazioni della Guardia di Finanzia, gli utenti – tutti rintracciabili giacché hanno usato mezzi di pagamento come Postepay, carte di credito, Paypal ecc. – rischiano “la reclusione fino ad otto anni ad una multa di 25.000 euro, oltre le spese legali”. I reati contestati fanno riferimento all’Art. 648 del c.p. e alla legge sul diritto d’autore del 1941.
A questo punto ci si chiede e, chi invece, guarda semplice lo streaming di un contenuto protetto dal diritto d’autore – ma senza acquistarlo o registrare alcun account – che cosa rischia? Anche in questo caso le ipotesi sono discutibili, la più avvallata è quella di equipararlo al’illecito amministrativo al pari del download purché in entrambi i casi il contenuto sia solo per uso privato.
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