Titoli di Stato, Buoni e Libretto Postale esclusi da ISEE 2024

La legge di bilancio 2023 ha escluso dal calcolo ISEE titoli di Stato, buoni fruttiferi postali e libretto postale tuttavia l’INPS non può applicare tale importante novità in assenza del decreto attuativo.

L’esclusione, parziale o totale del patrimonio mobiliare qualora fosse investito nei succitati investimenti statali comporterebbe un fondamentale abbassamento dell’ISEE. Ciò si rivela maggiormente nei confronti di chi ha un ISEE superiore di poche migliaia alle soglie per accedere ad agevolazioni come bonus luce, gas e acqua.

Normativa di riferimento

Articolo 1, comma 183 della legge n. 213/2023 tratto dalla Gazzetta Ufficiale.

  183.  Nella   determinazione   dell'indicatore   della   situazione
economica equivalente (ISEE) sono esclusi, fino al valore complessivo
di 50.000 euro, i titoli di Stato di cui  all'articolo  3  del  testo
unico delle disposizioni legislative e regolamentari  in  materia  di
debito pubblico, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30
dicembre 2003, n. 398, nonche' i prodotti finanziari di raccolta  del
risparmio con obbligo di  rimborso  assistito  dalla  garanzia  dello
Stato.

Nota INPS

Messaggio numero 165 del 12-01-2024.

Come chiarito dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in risposta alla richiesta di parere espressamente formulata dall’INPS, l’entrata in vigore della disposizione che consente di escludere dall’ISEE i titoli di Stato (BOT, BTP, CTS, ecc.) e i prodotti finanziari di raccolta del risparmio con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato (i prodotti di raccolta del risparmio postale), non è immediata essendo subordinata all’approvazione delle modifiche al regolamento recante la disciplina dell’ISEE (DPCM n. 159 del 2013); ciò, nello specifico, in applicazione di quanto previsto dal comma 184 dell’articolo 1 suddetto.

Nelle more delle modifiche al citato regolamento, resta pertanto immutata la disciplina ISEE relativa al patrimonio mobiliare, con la conseguenza che nelle Dichiarazioni Sostitutive Uniche (DSU) presentate a partire da gennaio 2024 permane l’obbligo di indicare tutti i rapporti finanziari declinati all’articolo 5 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 5 dicembre 2013, n. 159 e posseduti al 31 dicembre 2022 dai soggetti appartenenti al nucleo familiare.

Aggiornamento

Nel mese di giugno 2024 è stato approvato il DPCM e c’è stato anche il parere favorevole del garante della Privacy.

Non resta che aspettare nuove comunicazioni dell’INPS.

Nel caso in cui venisse finalmente recepita l’importante novità sarà necessario rifare l’ISEE.

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